Il Reale alla prova della clinica

Il lavoro che abbiamo fatto assieme fino ad oggi si è concretizzato in un libro. È da qui che possiamo ripartire con una questione alla quale è successo di assumere la forma seguente: se il soggetto supposto al sapere non esiste, di cosa rileviamo la permanenza? Cosa si manifesta in una ripetizione in cui il Reale torna sempre al suo posto? La giovanissima nipote di un mio carissimo amico ha scritto sul suo blog: “A volte ti senti per così tanto tempo fuori posto che devi imparare ad essere il posto e non è facile.” A parte la considerazione che, se questi sono le ragazze e i ragazzi di oggi, abbiamo più che qualche speranza per il futuro, potremmo costruire un seminario attorno a questa frase. Essere il posto vuol dire identificarsi al reale che ritorna, costruire un Io a partire dal sapere che si presenta acefalo: Wo Es war, soll Ich werden. Dunque è tra identità, identificazione e soggettività che si presenta la la sfida posta dal reale alla clinica psicoanalitica.
 

Giornata di studio sulla piattaforma Zoom, con F. Gambini, R. Miletto, S. Morath, P. Arel, A. Chiari, B. Moroncini, M. Milanaccio e M. Isaia

Per tutti i dettagli, consultare la locandina.

Per il collegamento alla piattaforma Zoom, di seguito i riferimenti.