01/12/2020

Dicembre 2020


di Fabrizio Gambini

È dicembre 2020, due volte 2.0. Non ci porta solo il Covid-19 e, sperabilmente, il suo prossimo addomesticamento, ci porta anche la visione di una giovane donna, Anna Wiener, che in un romanzo ampiamente biografico racconta della Silicon Valley, The Uncanny Valley, tradotto in italiano con “La valle oscura” (Anna Wiener, La valle oscura, Adelphi, Milano 2020). Uncanny è in verità inquietante, strano, perturbante, misterioso. Dovessi tradurlo in tedesco, direi Unheimlich, inquietante estraneità. La “valle oscura” del titolo italiano rimanda troppo al Salmo 22: “se dovessi camminare in una valle oscura, non Temerei alcun male, perché tu sei con me”; in inglese: “If I walk in a dark valley I will fear no evil…” In un certo senso in una “valle scura”, per quanto questa possa fare paura, si è sempre un po’ a casa, si può non essere da soli. Al contrario la valle di cui parla Anna Wiener è resa unheimlich, inquietante ed estranea, da qualcosa di molto preciso che sono i suoi abitanti: esseri umani che sono produttori di tecnologia e che sono contenti di esserlo, ma è la tecnologia che, avendo appena cominciato, produce e produrrà sempre di più i rapporti tra quegli stessi esseri umani. Il romanzo descrive impietosamente un mondo di rapporti umani creati e schiacciati dalla tecnica che li produce. Il sapere, qualunque cosa sia, non è più supposto nella testa di qualcuno. Al contrario il sapere è in rete, è disponibile, è infinito, è fatto di opinioni e del loro contrario, ci si può navigare all’infinito sicuri di trovare quello che siamo disposti a capire di quello che ci viene detto. Ami Trump? Vai sulla rete e trovi mille ragioni per amarlo. Odi Trump? Vai sulla rete e trovi mille ragioni per odiarlo. Quest’infinità, questa mancata necessità di scegliere, quest’estrema libertà rivendicata come tale, questa fluidità, confina, anzi, è la stessa cosa di una prigionia che un’intera generazione costruisce con le sue mani, con le digitazioni sulla propria tastiera e con l’appoggiare il dito sui propri tablet e smartphone. Leggetelo.

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