Psicoanalisi e domanda sociale. Educare all'impossibile?
Sabato 30 marzo e domenica 1 aprile 2007
ore 9,30-13,00 e 14,30-18,00
Sala Conferenze dell’Archivio di Stato
Piazzetta Mollino - Piazza Castello 209 - Torino
Incontriamo oggi una domanda di aiuto riguardo a funzioni e legami che in passato sem-bravano sostenute essenzialmente dalla fiducia in un sapere trasmesso o personale che al momento buono sarebbe stato disponibile. Come si fa a diventare bravi genitori? A tenere una relazione? A trovare il lavoro in cui realizzarsi?
È una domanda che si confronta ad un ideale ed è rivolta ad un sapere tecnico capace di realizzarlo. È una domanda sociale in quanto riproduce a livello individuale alcuni imperativi del discorso comune. Quando non trova ricette efficaci, può interrogare uno psicoanalista, ma è pronta a cadere delusa quando incontra l’invito ad un lavoro personale.
Non diversamente la psicoanalisi si trova ad intervenire con gli operatori sociali, in prima linea nell’affrontare le conseguenze del discorso collettivo su questioni di educazione, di assistenza e di ricostruzione del legame sociale: sia che offra il suo sapere per tradurre in un altro linguaggio la que-stione, sia che offra un luogo per riflettere a partire dal sapere di chi la pone, la psicoanalisi oggi si scontra con l’impotenza nella delusione e nel risentimento.
Anche all’interno del suo campo, ad esempio quando riceve una domanda di formazione alla psicoterapia, non è senza problemi la trasmissione di una posizione nella cura che rispetti la divisione soggettiva messa in luce da Freud con la scoperta dell’inconscio, tanto più quando si tratta di operare fuori dagli ambiti tradizionali di cura.
È opportuno dunque ritornare sulla definizione di “impossibile” che Freud ha dato ai tre mestieri di educare, governare e psicoanalizzare e sullo sposta-mento verso l’impotenza che Lacan ci ha insegnato a leggere come misconoscimento dell’impossibile. Alla luce di questa riflessione ci proponiamo di analizzare le conseguenze che il radicale mutamento nel discorso sociale del concetto di impossibile porta con sé e interrogarci su come nel nostro lavoro e nella collaborazione con il lavoro di altri è possibile un saper fare con l’impossibile.